UNA2_Castello di Segonzano




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Archphoto continua l’indagine sull’architettura italiana pubblicando uno speciale sul gruppo UNA2(Paola Arbocò,Pierluigi Feltri, Maurizio Vallino) che ha trattato il tema dell’architettura “pedonale” realizzando nel ponente ligure il recupero del litorale con la costruzione di un nuovo paesaggio. Ciò è avvenuto con l’uso di materiali naturali come il legno, sia nelle pavimentazioni a listoni, sia nelle strutture delle passerelle a sbalzo sugli scogli. Un esempio di come si possa fare architettura a basso costo ma di qualità. Anche in questo progetto di restauro e ri-uso del castello, con risorse limitate, la capacità e l’inventiva progettuale degli UNA2 determina un buon esito finale.

Recupero e riuso del Castello di Segonzano

I ruderi di un castello bellissimo, completamente diroccato. Il dovere più ovvio: conservare e restaurare. Il dovere meno ovvio: dare un ruolo ai ruderi ed un senso al loro recupero. Risorse economiche limitate.
Il compito principale del progetto è stato quello di risolvere queste apparenti contraddizioni distribuendo le risorse a disposizione per raggiungere un duplice obiettivo: conservare e restaurare le emergenze architettoniche esistenti -la torretta e lo sperone merlato- e reintrodurre il castello nell’offerta turistica della valle e nella vita della comunità locale.
A valle dell’iter conoscitivo “tradizionale” (rilievo e analisi dei manufatti) si è quindi provato a cambiare chiave interpretativa e ad analizzare il castello da altri punti di vista, forse meno scientifici, ma certo più aderenti alla reale natura fruitiva e percettiva di ogni visita ai monumenti.
Il Castello di Segonzano dal punto di vista percettivo è il suo percorso di visita, la sequenza delle prospettive e visuali che ci propone, gli spazi aperti appena limitati dallo sperone e dalla torretta.
Il progetto accetta ed elabora questa strana natura del castello come percorso narrativo che inanella una serie di spazi aperti, ora dominati dallo sperone e dalla torretta, ora affacciati sulla valle o sul torrente Avisio, ora all’ombra degli alberi.
Viene realizzata un area spettacoli in corrispondenza dello sperone merlato: un tavolato in legno coperto da tende rosse e blu (i colori dello stemma comunale) che si chiudono avvolgendosi quando non utilizzate liberando completamente la vista sull’interno dello sperone.
I percorsi sfruttano la grande disponibilità del porfido locale utilizzandone i sottoprodotti: come inerte nel cls architettonico per il percorso di visita; come riempimento dei gabbioni in acciaio nella definizione dei parapetti intervallati da luci, bordo materico di dimensioni “medioevali”, ma mimetico solo da lontano.
Infine arrivati allo spiazzo della torretta una lunga panca/parapetto poligonale in larice lamellare definisce una seconda area per manifestazioni e lascia godere la vista del precipizio sul torrente Avisio sottostante.
Il progetto ha ottenuto il premio “Architettura Orizzontale” promosso da ESP Ente sviluppo Porfido Trentino ed è stato segnalato al premio CITRAC per l’architettura contemporanea.

luogo:
Segonzano, Valle di Cembra

committente
Comune di Segonzano (TN)

incarico
progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione lavori

data
2002-2007

importo lavori/categoria
700.000 euro
cat. Id

progettazione architettonica
una2 con arch. Jacopo Tabarelli de Fatis

progettazione impiantistica
TN Ingegneria, Trento

consulenza geologica e geotecnica:
Studio Tecnico Sartorelli

assistenza in cantiere e consulenza per il restauro
arch. G. Gentilini, Trento

superficie complessiva:
2400 mq

UNA2 architetti associati è costituito nel 2006 da Paola Arbocò, Pierluigi Feltri, Maurizio Vallino, che fino al 2005 sono stati soci fondatori e titolari di “5+1 architetti associati” fondato nel 1995.
Negli anni hanno ideato e realizzato uffici, istituzioni pubbliche, strutture e servizi sanitari, spazi pubblici, musei, aree archeologiche e monumentali, strutture sportive, edifici scolastici ed universitari, strutture ricettive, residenze.

http://www.una2.net