Francesco Gastaldi_La cultura cambia la città?
Si è pensato che il crollo avvenuto al Museo del Mare e della Navigazione al quartiere Galata della Darsena dell’8 Novembre scorso, potesse gravemente compromettere la realizzazione di alcuni dei più importanti eventi di Genova Città Europea della Cultura per il 2004. Anche l’impatto emotivo sull’opinione pubblica cittadina è stato forte e si è fin da subito temuto un forte danno di immagine per la realizzazione degli eventi del prossimo anno.
La sciagura, che ha comportato la morte di un lavoratore edile e il ferimento di altri quattro, ha suscitato grandi polemiche in città e l’avvio di alcune inchieste, tra cui quella della Procura della Repubblica di Genova, che ha posto sul registro degli indagati undici persone tra le quali anche il progettista architettonico Guillermo Vazquez Consuegra. Ma il successivo dissequestro di gran parte del cantiere da parte dell’autorità giudiziaria fa ora prevedere che i lavori ripartiranno e che gli eventi e le manifestazioni già in calendario (tra cui la mostra sui Transatlantici” non subiranno sostanziali cambiamenti e variazioni (la parte crollata doveva ospitare solo la hall e la foresteria dell’edificio).
Si potrà così completare quel polo museale moderno intorno a cui ruota il progetto di recupero dell’area della Darsena e la realizzazione di un centro ludico-culturale, nel quale confluiranno strutture già esistenti e nuove aree espositive e d’intrattenimento interamente dedicate al mare, alla natura e all’avventura. Il progetto include, oltre al Museo del Mare e della Navigazione, il recupero dei quartieri Tabarca, Caffa e Metellino per ospitare un complesso dedicato all’arte contemporanea, dotato di spazi per mostre permanenti, studi per artisti, libreria, esercizi commerciali, e una struttura da adibire a centro di musica contemporanea, con aree per studi, auditorium, uffici ed esercizi commerciali attinenti.
Gli altri interventi strutturali previsti per Genova Città Europea della Cultura 2004 prevedono il potenziamento dell’offerta culturale attraverso la valorizzazione del patrimonio architettonico e puntano sull’innalzamento della qualità dell’ambiente urbano mediante l’estensione della fruizione della città in tutte le sue componenti. Un “Protocollo di intesa” siglato tra il Comune di Genova e il Ministero per i Beni e le attività culturali ha individuato gli interventi ritenuti prioritari che riguardano il riassetto del sistema museale civico e statale, il recupero di alcune ville storiche del Ponente (Voltri) e del Levante (Nervi), la trasformazione in poli universitari di antichi palazzi genovesi (Palazzo Belimbau) e la realizzazione della nuova sede della biblioteca universitaria (presso l’ex hotel Columbia).
Oltre al polo museale moderno si potenzierà il polo museale antico con la nascita di una strada-museo nella cinquecentesca via Garibaldi grazie all’unione in un unico percorso espositivo dei musei e degli edifici storici di Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi e Palazzo Spinola di Pellicceria. Sul fronte degli interventi migliorativi che interessano il Centro storico si segnalano: il recupero dei Palazzi dei Rolli (il nome deriva dagli elenchi delle antiche dimore utilizzate per scopi pubblici) e la loro valorizzazione ai fini di un percorso turistico e il recupero della Ripa Maris, il fronte a mare della città, tramite fondi privati e del comune di Genova a sostegno di un restauro coordinato delle facciate.
Valorizzazione e riqualificazione ambientale costituiscono gli obiettivi da perseguire anche per alcuni percorsi storici sull’asse Balbi-Cairoli-Garibaldi mediante interventi sia di carattere funzionale, a partire dalla pedonalizzazione di via Cairoli e di piazza della Meridiana, e dalla razionalizzazione e limitazione del traffico di attraversamento di via Balbi, sia di carattere architettonico e scenografico, attraverso il recupero di pavimentazioni lapidee e l’illuminazione artistica degli edifici monumentali.
Oltre ai fondi statali gli interventi sono stati finanziati con fondi di altre istituzioni operanti sul territorio genovese (Provincia, Regione, Università, Autorità portuale), attraverso risorse comunitarie (fondi Urban II) e grazie a contributi messi a disposizione dalle fondazioni bancarie Cassa di risparmio di Genova e Imperia e Compagnia di San Paolo per un totale di circa 200 milioni di Euro. Altre risorse (non solo di tipo economico), si sono attivate grazie ad un largo coinvolgimento di soggetti istituzionali e non istituzionali della città (esponenti del mondo culturale, artistico e associativo).
L’idea di Genova “Città Europea della Cultura” è stata da subito considerata di fondamentale importanza per mettere in atto nuovi processi di riqualificazione e rigenerazione urbana, per supportare la definizione di una nuova immagine della città e per avviare nuovi flussi turistici; in questo quadro la promozione culturale, diviene parte integrante di una più ampia strategia di rigenerazione urbana e di sviluppo economico. Ora si spera che il crollo al Museo del Mare e della Navigazione non comprometta molti anni di sforzi compiuti in questa direzione.
Si ringrazia Il Giornale dell’Architettura per aver concesso il diritto di utilizzo del testo apparso nel numero di dicembre 2003
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