Andrea Botto_Teatro sperimentale a Rapallo

Teatro sperimentale a Rapallo

Grande successo di pubblico e di critica per la seconda edizione della rassegna di teatro sperimentale “Città di Rapallo”, ambientata tra le rovine del monastero di Valle Christi ed organizzata dal laboratorio Itinera (Sara Corradi, Simona Maurone, Kiara Pipino, Francesco Salvatore insieme a Tiziana Manfredi) con la collaborazione del Comune di Rapallo, l’Università degli studi di Genova, la Facoltà di Architettura - Master in Architettura dello Spettacolo, il Goldsmiths College della City University di Londra e di Archiluce Lighting Design.

Quest’anno, nell’ambito della rassegna intitolata “Valle Christi misteriosa”, sono stati proposti tre spettacoli molto suggestivi, “Astaroth” di Stefano Benni, “L’antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters e “Invisibilia”, liberamente tratto da “Le città invisibili” di Italo Calvino, che, grazie all’attenta regia dei giovanissimi Tom Cooper e Lisa Cagnacci, hanno ridato vita ad un luogo rimasto per troppo tempo dimenticato e sconosciuto ai più. Gli spettacoli infatti, hanno sfruttato al meglio le potenzialità scenografiche del sito in modo da creare una suggestiva contrapposizione tra scena “naturale” ed “artificiale”, con una scelta attenta ed accurata delle luci e dei movimenti di attori e di pubblico che, come in Spoon River, era invitato a seguire e a partecipare attivamente alla scena.

Dispiace però sottolineare il ridotto sostegno da parte dell’amministrazione pubblica per una manifestazione coraggiosa, organizzata e sostenuta in proprio da quei giovani a cui troppo spesso si è promesso invano un aiuto, in una città che difficilmente comprende la parola “cultura” nel proprio vocabolario quotidiano. Non è difficile quindi sostenere che, anche questa volta, i ruderi del vecchio monastero di Valle Christi si siano dimostrati più vivi di tanti “relitti” affondati, non si sa come, nei palazzi del potere.

[Andrea Botto]

©copyright archphoto-Andrea Botto per il testo e la fotografia