Catastrofe ambientale, immaginario e potere
8 - 9 ottobre 2010, Roma
Si terrà presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, Aula Levi, in via dei Volsci 122, Roma, il convegno “Catastrofe ambientale, immaginario e potere”. Catastrofe ambientale, paura, media, immaginario, potere. Come funziona la dinamica metaforica della paura collettiva? Sono i media a costruire la narrazione della catastrofe o essa origina da un’immaginazione sociale più profonda e nascosta? Siamo di fronte a un emergere dell’immaginario della catastrofe più potente di altre costellazioni dell’immaginario? E come intervengono le strategie di potere in questa emergenza? In Occidente, e soprattutto in Europa, la paura dominante e mortale della guerra e della miseria è tramontata negli anni ‘50 e ‘60; in parallelo si è affacciata la paura della catastrofe ambientale. Anticipata da H.G. Wells, l’ipotesi di un cambiamento globale della civiltà umana a seguito dell’evento catastrofico, con la possibile estinzione dell’intero ecosistema, o con la sparizione di molte specie, inclusa la specie umana, trasmigra oggi di continuo tra informazione, infotainment e immaginari “creativi”. Come evidente auto-accusa sulla responsabilità primaria della civiltà industriale, si è stabilizzata dagli anni ’90 la paura della catastrofe globale ecologica, attribuita a comportamenti umani inquinanti, già avvenuti e accertati o ancora da approfondire nelle conseguenze o anche sconosciuti o futuri. E infine, nell’ultimo decennio, la narrazione dei media tende a collegare lo sfondo globale alla nuova e impressionante serie delle catastrofi locali. Ancora largamente rimosse, la paura dell’estinzione finale della specie insieme all’ecosistema che ne ha permesso la vita, e la paura di un cambiamento/adattamento radicale, post-umano costituiscono tuttavia uno sfondo sempre meno indistinto della narrazione dei media. Collaborando a un’altra paura incombente, anch’essa di portata globale, che accompagna l’intera parabola del secondo Novecento: quella della catastrofe della società nella sua forma moderna, e della stessa possibilità del sociale. Info: www.mediologia.com