Fabrizio Basso_iCity_periferiche
iCity-periferiche è un progetto in progress che si svolgerà, in un primo step, a Bologna durante i giorni di Artefiera (26-27 gennaio, Urban center Bologna, Palazzo Re Enzo, ore 18) proseguendo per tappe attraverso le maggiori città italiane, arricchendosi di contenuti di luogo in luogo.
Il titolo gioca ironicamente su un cut up semantico che prevede l’uso e lo sfruttamento dell’i-pod, quale status simbol generazionale contemporaneo. L’i-pod ha rivoluzionato tecnologicamente il walkman spostando il concetto di fruizione da un ascolto passivo alla possibilità di interagire con il mezzo e di mostrare o rendere ascoltabili le proprie produzioni tramite video e audio podcast. Questa “periferica” diventa così lo strumento per comunicare il pensiero partendo dal concetto di copyleft che consente una diffusione aperta e senza limiti della creatività artistica, attraverso l’interazione tra persone e mezzo.
iCity-periferiche è strutturato come una messa in evidenza di una serie di mappe mentali periferiche, intese non solo come periferia geografica, ma bensì politica e culturale che utilizza un prodotto del mercato ed il sistema che gli gravita intorno “invirandone” l’uso.
La modalità di funzionamento dell’i-pod è nel nostro caso un piano di lavoro interdisciplinare che coinvolge un gruppo di artisti, critici, architetti, fotografi, poeti, sociologi, ecc., che, invitati a partecipare, doneranno un lavoro: video, audio, immagini, letture, testi, interviste, screen saver…
Il progetto i-City cerca di attivare il concetto di nomadismo e di zona temporaneamente autonoma teorizzata da Hakim Bay attraverso l’uso di i-pod che, come una TAZ, avrà “una collocazione temporanea, ma reale nel tempo e una locazione temporanea, ma reale nello spazio”, senza un luogo fisico di riferimento si costituirà un archivio internet, da cui selezionare e scaricare la propria playlist.
Per William Burrowghs: “language it’s a virus” e nel suo “La rivoluzione elettronica”, teorizza sonorizzazioni urbane attraverso l’uso di frequenze radio e registrazioni su magnetofoni, per disperdere suoni e cut up nella metropoli contemporanea, in iCity-periferiche il contenitore non è il “white cube” di una galleria, non è il circuito dell’arte con i suoi meccanismi di fruizione a mostrare o a mostrarsi, non è la cornice architettonica di uno spazio o l’identificazione sonora di un luogo, perché chi ascolta l’i-pod si estranea dai suoni esterni e fruisce e percorre un itinerario, ma allo stesso tempo, il contatto con lo spazio esterno è attutito da un ascolto/visione propri.
Le immagini e i suoni del progetto, vanno direttamente verso un individuo che noi non conosciamo, senza la possibilità di sondarne le reazioni, nè il tipo di visione, o l’ascolto che avverrà in luoghi e modi indeterminati e dal quale, inoltre, non avremo un feedback se non dilatato in un tempo non determinabile.
L’architettura contemporanea ha liberato gli spazi per permetterci di modificarli, fino ad interagire nella costruzione e nella discussione progettuale dello spazio architettonico.
iCity-periferiche nasce richiedendo file che costituiranno un contenitore virtuale di materiali
che andranno a costituire playlist individuali, libere e assolutamente non controllate, ma che forniranno indizi di discussione e di confronto.
La società contemporanea ci chiama a renderci parte dello spettacolo, superando il concetto di “Società dello spettacolo” di Guy Debord o l’architettura di New York che si mostra e si impone, così come la descrizione del condominio di Ballard, dove il soggetto subisce psicologicamente uno spazio architettonico. La TV trasforma e mitizza personaggi raccolti dalla strada che rende spettacolari in una ricostruzione virtuale di un habitat simulato, con azioni e reazioni reali, ma sottilmente provocate dalla creazione di un set che le contiene.
Sony invita la clientela al “gran tour” mondiale con una propria videocamera e ne richiede le immagini, premiando il vincitore con un viaggio, quale sublimazione di un desiderio contemporaneo. Apple mediante il podcasting consente di inserire e distribuire immagini e suoni in un proprio sito a divulgazione globale, ed è questo che ci ha stimolati e spinti ad accettare la sfida.
Sul sito www.icity-periferiche.com e, successivamente, su www.itunes.com convergeranno tutti i lavori,aggiornati in tempo reale, inglobando in un processo collettivo tutti i contributi, mentre una serie di mostre ed eventi, riproporranno ogni volta i lavori presentati nelle tappe-città precedenti con quelli della tappa ospitante, creando così una serie di mappe per questa “periferica”.
[Fabrizio Basso]
Tra i partecipanti: ACZ, altro_studio, L’accalappiacani, Alessandra Andrini, Sergia Avveduti, Cesare Ballardini, Simone Barresi, Francesco Bernardi, Marco Bernacchia, Davide Bertocchi, Paolo Bertocchi, Patrizia Bonardi, Patrizia Bonifazio, Camillo Botticini, Diego Caglioni, Annalisa Cattani, Piero Cattani, Vanessa Chimera, T-Young Chung, Valentina Ciuffi, Damiano Colacito, Gianluca Cosci, Cuoghi Corsello, Roberto Daolio, Michele Dantini, Alan d’Inca, Disco Drive, Ericailcane, Mirko Fabbri, Arianna Fantin, Emilio Fantin, Marco Fantini, Andrea Galvani, Giovanni Gandolfi (Unhip Records), Luca Gemma, Patrizia Giambi, Gino Gianuizzi, Attilio Gigli, Global Groove, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Silvia Grandi, Francesca Grilli, Paolo Gonzato, Guido Guidi, HOV, Koan01, LAN, Alessandro Lanzetta, lucasantiago, Federico Maddalozzo, Luciano Maggiore, Andrea Melloni, Maurizio Mercuri, Guido Molinari, Sabrina Muzi, Andrea Nacciarriti, Fabiola Naldi, Massimiliano Nazzi, Elena Nemkova, Sandrine Nicoletta, Paolo Nori, Gruppo Olyvetty (Benassi/Rocchetti), Marinella Paderni, Chiara Passa, Daniele Pario Perra, Stefano Pasquini, Chiara Pergola, Maria Vittoria Perrelli, Roberta Piccioni, Paolo Piscitelli, Anteo Radovan, Giovanna Ricotta, Fabrizio Rivola, Mili Romano, Christian Rainer, +ramtv, Anna Rossi, Marco Samore’, Gianfranco Sanna, Settlefish, Francesco Spampinato, Petar Stanovic, sinistr++, Sabrina Torelli, Adriana Torregrossa, Simone Tosca, The Death of Anna Karina, Pleurad Xhafa, Gruppo Zero, Zimmer Frei, Diego Zuelli, …
iCity-periferiche
Fabrizio Basso, Silvia Cini, Emanuele Piccardo, Elvira Vannini
webmaster Diego Ghiddini
www.icity-periferiche.com
contact:
icity@archphoto.it
Si ringraziano per la gentile collaborazione: Comune di Bologna, Urban Center Bologna, Plug-in/Archphoto, siproduzione, Alan d’Inca, Undo.net, neon>campobase
Urban Center Bologna
Palazzo Re Enzo (accesso dal Voltone del Podestà), Bologna
26 e 27 gennaio 2007 dalle 18 in poi. Info: tel. 051-271006
©copyright archphoto-Fabrizio Basso