“Belvedere RN-M-G-M/G-Clt UNI EN 13163:2013” si pone l’obiettivo di ricostruire le geografie nascoste dietro all’idillio pastorale toscano. Il progetto è pensato come un viaggio dal pittoresco al tecno-pastorale capace di rivelare e decostruire l’idea di autenticità legata all’immagine commerciale da cartolina della Toscana. In particolare, due sono le geografie automatizzate messe in scena dal progetto: l’apparato vivaistico ornamentale e quello della produzione di elementi da costruzione in stile.
“Belvedere” è la nona e ultima attivazione ideata da (ab)Normal, Captcha Architecture ed Emilio Vavarella. Complicando binomi quali ‘originale e replica’, o ‘natura e cultura’, il progetto intende ribaltare il senso comune spaziale di Belvedere traslando da luogo contemplativo a spazio di consapevolezza.
Belvedere è pensato come un progetto in due atti. Da un lato occupa i grandi distretti vivaistici come paesaggi ricreativi immaginando una fruizione degli stessi come ‘foreste totali’ e dall’altro ne restituisce, nella sua versione digitale, un racconto generale.
L’installazione al Centro Pecci di Prato, fotografia Michela Pedranti, DSL STUDIO, courtesy Fosbury Architecture.
Situato nella piana di Prato e Pistoia, retrobottega operativo del paesaggio in stile, l’operazione di occupazione contrappone ai canonici protocolli turistici un’esplorazione inedita delle geografie produttive. Abitando questi scenari codificati e seriali Belvedere RN-M-G-M/G-Clt UNI EN 13163:2013 intende decostruire l’idea di Toscanità come idillio autentico. Utilizzando la metafora della ‘macchina autoreplicante’ (Von Neumann, 1949) -costrutto in cui componenti naturali e artificiali vengono automatizzati al fine di produrre nuove copie di quello iniziale- le componenti ornamentali vengono comprese come codice senza autore che circola in una costante replica e iterazione. Oggi cornici, bugnati e colonne, lontane dalla tacita dimensione artigianale che le loro geometrie evocano, vengono scansionati e modellati digitalmente. Riprodotte tridimensionalmente in polistirolo da bracci robotici sono successivamente applicate a scheletri strutturali in carpenteria metallica o in cemento armato.
(ab)Normal, Captcha Architecture, Emilio Vavarella
La fotografia di copertina è di Michela Pedranti, DSL STUDIO, courtesy Fosbury Architecture.