Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche

30 agosto - 14 ottobre 2012, Venezia
Presso il Negozio Olivetti a Venezia, la mostra “Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche” riprende, a cinquant’anni di distanza, l’esposizione che ebbe luogo nel Negozio Olivetti di Milano e poi in quello di piazza San Marco nel 1962, curata al tempo da Bruno Munari e corredata da un testo in catalogo a firma di Umberto Eco. L’arte programmata e cinetica è una corrente artistica internazionale che si è affermata e ha trovato diffusione verso la fine degli anni Cinquanta, soprattutto a opera di artisti come Bruno Munari, Enzo Mari, Paul Bury e i due Gruppi N e T. Sviluppando alcune intuizioni delle avanguardie storiche del Novecento, specialmente del futurismo, del dadaismo e del costruttivismo, questi artisti sperimentarono una gamma ricchissima di possibilità di movimento nell’opera d’arte, da quelle meccaniche a quelle luminose o elettromagnetiche, dando vita a strutture mobili e continuamente variabili, ma che obbediscono a un calcolo e a un programma rigorosi, di tipo quasi scientifico. 13 le opere esposte del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco), del Gruppo N (Biasi, Chiggio, Costa, Landi, Massironi), oltre a Munari, Mari e Alviani. Altri materiali affiancheranno le opere come il cortometraggio prodotto dalla Olivetti nel ‘62 in occasione della mostra; il documentario su Elea 9000, primo computer main frame prodotto da Olivetti, regia di Nelo Risi, musiche di Luciano Berio; i programmi originali della mostra con la grafica di Enzo Mari; le fotografie dell’esposizione realizzate all’epoca da Mario Dondero. Organizzata dal FAI, INA Assitalia e Olivetti spa, la mostra è anche evento collaterale della 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Info: www.negoziolivetti.it - www.fondoambiente.it