Il progetto dell’isotropia
15 febbraio - 2 marzo 2012, Venezia
Presso la Sala Gino Valle, Università Iuav di Venezia, Dorsoduro 219, Venezia, si inaugura “Il progetto dell’isotropia. Una mostra, una ricerca, un progetto”, a cura di Lorenzo Fabian, Bernardo Secchi, Paola Viganò. La pianura veneta è percorsa da fitte reti di acque e di asfalto. Con differenti geometrie nella pianura secca ed in quella umida, altamente connesse, esse offrivano sino ad alcuni anni fa l’immagine chiara di un territorio isotropo, debolmente strutturato da un punto di vista spaziale, nel quale non fossero immediatamente riconoscibili direzioni prevalenti. Per indicare le principali caratteristiche di questo territorio si sono spesso utilizzati i termini di “città diffusa”. Nel 2006, in occasione della X Biennale di Architettura di Venezia, il dottorato di Urbanistica ha partecipato con i primi elementi della ricerca Water and Asphalt, The project of Isotropy in the Metropolitan area of Venice alla riflessione su “Città, architettura, società”, tema di quella edizione. Negli anni successivi la ricerca ha approfondito in molteplici occasioni (ricerche Prin, tesi di laurea e di dottorato, workshops internazionali, master europeo in urbanistica…) la possibilità di immaginare un progetto esteso di riqualificazione dei territori della dispersione e della diffusione insediativa; un progetto a scala territoriale che utilizza i caratteri specifici di questo spazio e che prende in considerazione le sue dinamiche recenti; un progetto immaginato in un contesto di crisi: economica, sociale ed ambientale nella quale molti fenomeni si sono radicalizzati facendo emergere una nuova questione urbana. Gli scenari e i progetti contenuti nella mostra, che attraversano i temi dell’acqua, dell’asfalto, dell’agricoltura, dell’energia, del riciclo, hanno la funzione di esplorare limiti del possibile e di strutturare un campo entro il quale discutere il futuro, inteso come oggetto di costruzione. Tutti gli scenari riflettono sull’entità del cambiamento prossimo venturo e sui tipi di spazi che ne discenderanno; mettono in luce la necessità di una mobilitazione allargata e dunque la necessità di oltrepassare la contrapposizione tra i due livelli bottom-up e top-down, troppo spesso semplicemente e banalmente contrapposti, l’urgenza, infine, di costruire, legami e strategie che sappiano riconnetterli. Esistono oggi le condizioni per ripensare il “progetto dell’isotropia” nell’area centrale veneta, per utilizzarne il supporto, per immaginare una visione ecologicamente innovativa per la città diffusa. Info: www.iuav.it - www.extremecities.net