Ugo La Pietra Le strutturazioni tissurali
8 ottobre - 20 novembre 2009, Milano
Inaugura presso lo spazio Annotazioni d’arte, in via degli Elemosinieri 5, a Milano, la mostra di Ugo La Pietra “Le strutturazioni tissurali”. “Fin dall’inizio degli anni Sessanta i segni trasformano in visualizzazioni immediate fenomeni inerenti all’organizzazione spaziale urbana che si traducono in ritmo, regolare ripetitivo monotono, incapace di corrispondere alla natura dell’immaginario, piuttosto orientato a incasellare, imbrigliare in sistemi omologati e omologanti i comportamenti umani. Come nelle tele punzonate di Castellani, nelle Strutturazioni tissurali di metacrilato di Ugo La Pietra, vere e proprie mappe di cosmi dalla pelle scabra e inveduta, s’insinua sempre una smagliatura che rompe la coesione del tessuto, una discontinuità nel territorio.” Con queste parole Elisabetta Longari nel testo introduttivo al catalogo, pone l’accento sulla ricerca artistica di La Pietra sviluppata attorno alla teoria del Sistema Disequilibrante che in questa mostra raccoglie una trentina di opere (alcune di grande formato e altre di media e piccola dimensione) realizzate a metà degli Sessanta su diversi supporti (metacrilato, tela, carta). La Pietra, dopo le esperienze segniche con il Gruppo del Cenobio (1962-63 con A. Ferrari, A. Verga, A. Vermi, E. Sordini) e quelle della Lepre Lunare (1964 con V. Orsenigo), a metà degli anni Sessanta esplora il tema degli “elementi di disturbo all’interno della base programmata” con una serie di opere sia pittoriche (tele e disegni) che realizzate su metacrilato trasparente. Queste ricerche visive sono chiaramente riferibili alla sua teoria “traducibilità dei nessi intercorrenti all’interno di una struttura urbana in visualizzazioni spaziali” (ed. Ares, 1966) in cui l’artista descrive con molti esempi come è’ possibile leggere la struttura urbana usando la tecnica delle visualizzazioni alla macroscala “attraverso elementi formali ridotti e piccoli elementi: punti”. Gillo Dorfles, in una mostra di La Pietra alla Galleria Cenobio di Milano del 1965, utilizzava per la prima volta il termine randomico: “la programmazione delle aree strutturali nelle opere di Ugo La Pietra è di tipo randomico, provvista cioè’ di un alto quoziente di randomicità, di azzardo”. […] Le opere esposte in questa mostra sono quindi la testimonianza di una ricerca su cui La Pietra fonderà successivamente la teoria del Sistema Disequilibrante, teoria che utilizzerà proprio elementi di disturbo per evidenziare (decodificare) le rigidità sociali e ambientali della struttura urbana. Una teoria che rappresenta ancora oggi uno dei contributi più originali all’arte concettuale e all’architettura radicale della seconda metà degli anni Sessanta. Info: tel/fax 02 2613405 e-mail: info@annotazioni.net - www.annotazioni.com