E’ morto J. G. Ballard, anticipatore del futuro

Lo scrittore è scomparso ieri (ndr: 19 aprile) dopo una lunga malattia all’età di 78 anni, nella sua casa di Londra dove viveva sin dagli anni Sessanta. Prolifico autore di racconti e romanzi (e pochi saggi) capaci di evocare, sempre in anticipo di almeno una generazione, le trasformazioni mentali, percettive e simboliche degli individui nati nell’era della società di massa. L’impatto e la pervasività delle tecnologie e dei media sulle quotidiane vicissitudini del corpo (sociale e biologico) sono il centro di un’opera tanto variegata quanto coerente e fondamentalmente unitaria. Una scrittura evocatrice e visionaria che ha avuto anche 2 traduzioni filmiche (Spielberg e Cronenberg) dove però, ance nel più riuscito tra questi (”Crash”), si evidenzano soprattutto le irriducibilità tra il cinema come arte del reale (e della capacità di mostrare il presente… o il futuro molto prossimo) e la letteratura come arte (anche, tra le altre cose) della futuribilità dei mondi a venire. […] A chi gli chiedeva come mai, affermato scrittore lontano dalle preoccupazioni della sopravvivenza economica, si ostinasse a vivere in un suburb deprimente, lontano dagli agi e stimoli dei centri culturali in cui si auto-segregano compiaciute le élites globali, rispondeva che proprio da quegli angoli “terminali” in cui aveva accettato di passare la propria vecchiaia si colgono invece le avvisaglie del futuro. Difficile immaginare un approccio più politico di questo, tutto concentrato nella captazione della mutazione della composizione sociale dei soggetti la dove questa si fa massa, cioè mutazione reale, effettiva. In questo Ballard è stato uno dei rari scrittori autenticamente politici di questi nostri tempi, uno dei pochi che ha preso sul serio i valori, le rappresentazioni e le promesse della società della merce, sminuzzandole, decostruendole, facendone letteratura. Alcuni suoi romanzi sono in effetti capaci di raccontare della nostra condizione molto di più di decine di saggi di sociologia ed antropologia. su www.infoaut.org