Thomas Ruff
16 marzo - 21 giugno 2009, Torino
Inaugura presso il Castello di Rivoli, in p.zza Mafalda di Savoia, a Torino, la mostra personale dedicata all’artista Thomas Ruff (nato nel 1958, vive a lavora a Düsseldorf) che presenta più di ottanta opere. L’artista tedesco, dall’inizio degli anni Ottanta, crea opere fotografiche che indagano con oggettività e riflessione il mezzo fotografico, l’uso che ne viene fatto nella società e l’universo della cultura visiva contemporanea. Ruff ha studiato arte e fotografia all’Accademia di Düsseldorf nei tardi anni Settanta. Ha creato una successione di serie di opere tra cui Porträts (Ritratti); Interieurs (Interni); fotografie di architettura come Häuser (Case), Herzog & de Meuron e il ciclo l.m.v.d.r. dedicato a Ludwig Mies van der Rohe; Sterne (Stelle); Nächte (Notti), fino ai recenti Substrat (Substrato), jpegs e nudes (Nudi) tratti da immagini trovate dall’artista su siti pornografici in Internet. Pur con la presenza di alcune tra le prime opere realizzate dall’artista, la mostra si concentra sui lavori piu’ recenti, indagando in particolare il rapporto con la produzione visiva dell’era digitale, le forme di manipolazione dell’immagine e la costituzione della soggettività in questa epoca, temi sui quali Ruff ha iniziato a riflettere a partire dagli anni Novanta. La problematica della manipolazione è infatti presente già nella serie Retuschen (Ritocchi), opere basate su fotografie trovate e ritoccate a mano. La mostra si conclude con l’ultima serie di opere intitolate zycles (Cicli). Queste astrazioni stampate a getto d’inchiostro su tela sono basate sulla rappresentazione dello spazio e la costruzione di volumi usando programmi di -3-D modeling’, suggerendo che la pittura e la fotografia non sono più due mezzi distinti. […] Una delle caratteristiche più evidenti nell’arte di Ruff è l’uso della classificazione, o meglio il fatto di lavorare in serie e di compilare e ordinare serie. Tuttavia Ruff non tenta di esaurire tutti gli esempi di ogni categoria, nè perviene a conclusioni. Si tratta piuttosto di un insieme di campioni inutili, senza scopo. Ogni classificazione crea una forma di ordine e un’organizzazione formale. Il suo sguardo è senza qualità, senza ideologia, senza azione e si dirama in tutte le direzioni. La sua arte non include tutto, ma riguarda tutto e riguarda la nostra necessità di avere tutto. Il 17 marzo 2009 alle ore 18.00 si terrà un incontro con l’artista e Giorgio Verzotti. Introduzione di Carolyn Christov-Bakargiev. Info: tel 011 9565222 fax 011 9565231 e-mail: info@castellodirivoli.org - www.castellodirivoli.org