XXIV edizione dei Premi Pier Paolo Pasolini 2008
Il 15 dicembre alle ore 17 è in programma al cinema Lumière di Bologna la cerimonia ufficiale di premiazione della XXIV edizione dei Premi Pier Paolo Pasolini 2008, bandita dall’Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, fondata e istituita da Laura Betti e da alcuni anni con sede presso la Cineteca di Bologna. I Premi riguardano la migliore tesi di laurea o di dottorato dedicata alla vita e all’opera di Pier Paolo Pasolini. I membri della giuria (Gianni Scalia, Marco Antonio Bazzocchi, Luciano De Giusti, Massimo Fusillo, Hervé Joubert-Laurencin, Peter Kammerer, Giacomo Manzoli, Guido Santato e Giovanni Spagnoletti) consegneranno al vincitore un assegno del valore di duemila Euro. Ospite d’onore della serata Franco Citti, attore pasoliniano per eccellenza, indimenticabile protagonista di “Accattone” e di molti altri capolavori del regista, dei quali verranno mostrate alcune sequenze. Con lui Dario Bellini, videoartista collaboratore di Federico Fellini sul set di “Ginger e Fred”. Ad arricchire l’evento la proiezione di un vera rarità d’archivio: il cortometraggio “Il ragazzo motore” di Paolo Faloja con il commento di Pier Paolo Pasolini. Il documentario prende spunto da un fatto realmente accaduto a Pasolini e da lui stesso riportato all’inizio del film: la passione dei giovani delle borgate romane per i motori e per le corse clandestine. Segue dunque un’inchiesta su questa passione/ossessione dei ragazzi di strada. Per l’occasione verrà presentato anche il secondo numero della rivista ‘Studi pasoliniani’, diretta da Guido Santato. Martedì 16 alle ore 20.15 ancora un’occasione pasoliniana: la proiezione di “L’armata cavallo” di Miklós Jancsó ambientato nella Russia degli anni Venti, dilaniata dalla guerra civile fra le opposte fazioni ‘bianchi’ zaristi a quelle dei ‘rossi’ bolscevichi e che mostra, quasi in alternanza, le reciproche violenze commesse dalle due parti, focalizzando l’attenzione dello spettatore sul nudo meccanismo della sopraffazione fisica del vincitore (provvisorio) sul vinto. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti a cadenza mensile che intendono riflettere sulle matrici e sulle filiazione di “Salò”, il capolavoro maledetto di Pasolini, che proprio al film di Jancsó sembra ispirarsi soprattutto nella rappresentazione della spoliazione e dell’umiliazione fisica e morale dell’avversario. Lo stesso Jancsó avrebbe omaggiato Pasolini, alcuni anni dopo la sua tragica morte, in “Il cuore del tiranno”, non a caso interpretato da Ninetto Davoli. Info su www.cinetecadibologna.it