Hiroshi Sugimoto

1 aprile - 30 settembre 2007, Codroipo (Ud)
Apre oggi, presso il Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin, la prima mostra in Italia dedicata a Hiroshi Sugimoto, uno tra i fotografi più importanti del panorama contemporaneo internazionale. L’esposizione, a cura di Francesco Bonami, raccoglie 50 opere fotografiche di grande formato e due sculture dell’artista giapponese. L’ampia varietà di opere presenti tocca tutte le tematiche del suo lavoro, dai primi Dioramas del 1975 alle serie Theaters, Seascapes, Portraits, Conceptual Forms, fino agli inediti Lightning Field e Talbot. Fortemente ispirati dalla tradizione concettuale e minimalista, i lavori di Hiroshi Sugimoto affrontano l’idea di fotografia e ne negano limiti e definizioni. L’intero allestimento è stato concepito dallo stesso artista che […] ha creato tra le sue opere e gli spazi espositivi una serie di rimandi e allusioni, a volte palesi e più spesso sottili, quasi a coinvolgere il visitatore in un gioco mentale che si dipana lungo le varie sale. […] Durante il percorso di questa retrospettiva s’incontrano le diverse serie, come quella sui diorami -Dioramas- con scene di vita primitiva fotografate nei musei di storia naturale, che disorientano lo spettatore, abituato ad associare un certo tipo di fotografia documentaria alla riproduzione della realtà; o quella intitolata Theaters, scattata in cinema-teatri degli anni ‘20-’30 come il Radio City Music Hall di New York e il Metropolitan Theatre di Los Angeles, dove Sugimoto ha tentato di condensare il corso del tempo e la percezione dello spazio in un singolo momento, uniformando il tempo di esposizione a quello della durata della proiezione di un film. Il rettangolo bianco e luminoso che ne deriva illumina la sala altrimenti buia e contiene le tracce di un’unità di tempo più lunga. Il tempo è ancora protagonista nella serie sugli orizzonti marini, Seascapes, dove acqua e aria si incontrano nella metà esatta dell’immagine, nel tentativo di ricreare la prima, assoluta visione del mare da parte di antichi esploratori. Il desiderio di misurarsi con la riproduzione di ciò che “non è rappresentabile” ha portato l’artista, negli anni, a confrontarsi con modelli tangibili per esprimere concetti teoretici e spirituali, come le superfici curve delle Conceptual Forms, che rappresentano formule numeriche. Con sofisticati giochi di illusioni e rimandi, l’artista spinge lo spettatore a confrontarsi attivamente con l’immagine e con l’ambiguo intreccio tra tempo e memoria che essa comunica. Info: tel +39 0432 821211 fax +39 0432 908387 e-mail: info@villamanincontemporanea.it; www.villamanincontemporanea.it