Chiara Parisi. Cyprien Gaillard
Il Centre international d’art et du paysage de l’île de Vassivière ha presentato, durante l’estate 2007, “Homes & Graves & Gardens”, prima esposizione in un Centro d’arte del giovane artista francese Cyprien Gaillard. Antica collina divenuta isola in seguito alla creazione di una diga, interrando otto villaggi, il sito è solo in apparenza naturale. Come un parco urbano, l’isola nasce dall’intervento dell’uomo sul paesaggio; ma al contrario di un parco, l’apparente armonia naturale non è stata pensata come tale ma piuttosto creata con una certa violenza. All’inizio case, poi tombe, e ora giardino, il sito e la violenza che ha subito hanno ispirato a Cyprien Gaillard nel dare il titolo alla mostra e a realizzarne il contenuto. Vista dall’alto l’isola di Vassivière può ricordare certe sculture degli anni Settanta e più precisamente alcuni progetti di Robert Smithson, figura storica maggiore della Land art. “Homes & Graves & Gardens” ha creato una continuità tra la storia del paesaggio e quella dell’isola di Vassivière, dei villaggi inondati per la costruzione della diga alla fine degli anni Quaranta, divenuti tombe acquatiche, e del giardino nato sopra l’isola, mutilato dalla tempesta della fine degli anni Novanta. La facciata del Centro è stata nascosta da un filare di alberi, tagliati sull’isola per l’occasione. Addossati su un lato dell’edificio, gli alberi morti bloccavano l’ingresso, modificando profondamente l’aspetto dell’edificio. Il Centro d’arte si è trasformato così in vestigia del passato attraverso il punto di vista scultoreo di Cyprien Gaillard grazie alla massa morta degli alberi che ha portato con sé la nozione dello scorrere inesorabile del tempo, di trasformazione e di degradazione. Ma aveva anche un’ispirazione pittorica e concettuale nell’evidente analogia col celebre dipinto di Arnold Böcklin “L’isola dei morti”.
A partire dal giorno dell’inaugurazione, il 14 luglio 2007, il Centro d’arte è stato preso in “ostaggio”, con la progettazione di una serie di avvenimenti vissuti come esperimenti che contenevano già nella loro struttura la possibilità del fallimento. Il faro ha accolto un “fuoco di artificio d’interno” e lo spettatore ne ha potuto fare l’esperienza attraverso il solo suono e le tracce dell’esplosione. La proposta di Cyprien Gaillard si è inscritta nella tematica dell’istante, nella sperimentazione senza concessioni e senza illusioni. Un atteggiamento che ricorda il lavoro di Roman Signer dove il potenziale viene condensato nel momento in cui accade l’incidente, in questo caso l’esplosione, e il passato si coagula nell’istante e si oppone alla forza minacciosa della natura. La qualità transitoria dei fuochi ha permesso di mettere in evidenza una storia, una trasformazione e una degradazione attraverso le tracce.
Frutto della stessa logica sperimentale, un grande muro di suono, nascosto nella foresta, ha diffuso un mix di brani di musica classica che hanno accompagnato gli spettatori attraverso il parco. Concepita come un’architettura sonora per il parco di sculture, la musica classica si è trasformata, a partire da mezzanotte, in un concerto di Koudlam – collaboratore regolare dell’artista e compositore della colonna originale del film ‘Desniansky Raion’. Cyprien Gaillard ha scelto di immergere la mostra in un’atmosfera notturna che ricorda le ‘Wunderkammer’, le scenografie di collezioni storiche come quella di Francesco I o quelle dei musei di storia naturale. Un ambiente in cui vengono mostrati oggetti deceduti o prossimi alla rovina, vestigia di un passato glorioso, uniche memorie di vite che non esistono più. Superando gli ostacoli posti dall’artista, si entrava nella grande navata dove più di trecento polaroid, le ‘Geographical analogie’, si sono confrontate con la proiezione del film ‘Real Remnants of Fictive Wars parte IV’ girato nella spessa vegetazione vietnamita.
“Homes & Graves & Gardens” ha creato un forte contrasto tra le strutture primarie dell’architettura post-moderna di Aldo Rossi e il suo interno che è stato trasformato in grotta, luogo ipogeo, stanza delle meraviglie. Il progetto ‘Real Remnants of Fictive Wars’ comprende 5 film in 35 mm. In ogni film l’artista, accompagnato da alcuni complici, viola dei paesaggi – che paradossalmente ricordano la pittura romantica – attraverso degli estintori che liberano una spessa nuvola bianca come una sorda minaccia. Se lo spettatore all’inizio viene sedotto dall’estetica del film, solo in un secondo momento prende coscienza del gesto che ha generato l’opera – un atto di vandalismo che trova la sua legittimazione nei comportamenti autorizzati dal mondo dell’arte. La sala degli studi ha accolto la copertina del disco ‘Milestones’ di Roy Orbison del 1973, l’anno della morte di Robert Smithson. Posta sotto 5 strati di cornice, l’immagine retro-verso rappresenta una serie di graffiti su delle pietre del deserto americano come fosse uno scavo archeologico. Il piccolo teatro ha presentato un video, ‘The Lake arches’, particolarmente caro all’artista. Un gruppo di amici si ritrovano sul bordo di un lago e sul fondo l’architettura di Ricardo Bofill, emblematica. Questo video è un ‘ritratto con rovine’ che prende vita dall’immagine di uno dei giovani con il viso insanguinato a causa delle ferite procuratesi con un tuffo rovinoso. Il film, che sposa i toni della tragedia greca, possiede il fascino ambiguo di ciò che può sfuggire alle definizioni, bypassando ogni tentativo di qualificazione del suo statuto. La scena affascina per la sua violenza incongrua e allo stesso tempo esteticamente accattivante. L’acqua, origine della vita e simbolo di incoscienza, si associa all’architettura che appare sullo sfondo e che costituisce il secondo elemento che attenta alla giovinezza di uno dei protagonisti. Cyprien Gaillard, Untitled (Milestones), 2007 Diptyque. Papier 138 x 138 cm Tutti i progetti di Cyprien Gaillard sono degli schizzi in previsione della realizzazione del suo giardino di rovine del XXI secolo. Trasportate in uno parco utopico, che l’artista non ha ancora individuato, le torri di abitazione della periferia del mondo troveranno qui la sicurezza di proseguire a vivere, smontate e poi rimontate come alcuni castelli medievali acquistati dagli americani negli anni Ottanta. Prefigurando la costruzione di questo parco l’artista trasporterà a Vassivière le macerie di un’immensa torre abitativa che dominerà l’isola come un vecchio e glorioso rudere. Cyprien Gaillard è nato nel 1980. Vive e lavora a Parigi. Ha recentemente presentato il suo lavoro a Parigi al Jeu de Paume e alla Galleria Cosmic; a Londra alla Galleria Laura Bartlett. [Chiara Parisi] Cyprien Gaillard, Geographical Analogies, 2007 (dettaglio) legno, vetro |