orizzontale + Emanuele Piccardo. Ricettario per Villa Croce
Questo progetto ha partecipato al concorso indetto dalla Fondazione Ordine Architetti di Genova “Amate l’architettura” ed é stato riconosciuto dalla giuria meritevole di una menzione. “RICETTARIO” Proposta di residenza e programmazione di attività culturali negli spazi di Villa Croce a Genova Negli ultimi anni l’attenzione del dibattito architettonico internazionale si è orientata verso modalità di progetto,costruzione e gestione che prevedono e consentono un uso dinamico dello spazio architettonico. A fronte della sempre più rapida variabilità delle esigenze, cui devono rispondere gli spazi costruiti nella città contemporanea, si assiste allo sviluppo di metodologie d’intervento che mettono al centro la capacità della disciplina architettonica nel rispondere e reagire in modo rapido ed efficace. In questo quadro la pratica architettonica non è più concepita come momento precedente e separato rispetto all’uso dello spazio ma è al contrario vista come un processo continuo e permanente. Non si tratta più di concepire manufatti statici e permanenti ma di elaborare rapidamente soluzioni ad hoc, configurazioni spaziali temporanee e in continua evoluzione. La principale ricaduta nella pratica architettonica di questa svolta “processuale” nelle metodologie d’intervento nello spazio urbano, è la progressiva compenetrazione e sovrapposizione della riflessione progettuale e della costruzione fisica dello spazio. Progetto e costruzione non sono intesi come momenti distinti e successivi ma come parte di un processo organico e simultaneo. Inoltre questo tipo di metodologie facilita e promuove la collaborazione, l’incontro e lo scambio di conoscenze tra i vari attori “tecnici” del processo (architetti, ingegneri, curatori, artisti), rafforzandone l’interdisciplinarietà, e i cittadini o gli utenti. Proponiamo come location gli spazi interni ed esterni di Villa Croce, attualmente sede del Museo d’arte contemporanea di Genova e al centro di numerose polemiche sull’utilizzo e gestione degli spazi pubblici con finalità culturali. Il Museo di Villa Croce è un luogo molto importante per la città di Genova e può diventare uno spazio privilegiato di riflessione e confronto d’idee sull’utilizzo temporaneo e la riattivazione degli spazi pubblici sottoutilizzati, sia nella forma della ricerca teorica che di una pratica sperimentale. La proposta di progetto ruota attorno alla trasformazione di uno spazio del Museo in un laboratorio aperto, in continua evoluzione, nel quale si possano alternare esperienze di progettazione/costruzione e momenti informali di condivisione e dibattito sul tema della progettazione architettonica dello spazio pubblico contemporaneo. ABITARE VILLA CROCE Crediamo fortemente che abitare un luogo sia un atto d’amore poiché è relazionato al viverlo e all’averne cura. L’idea è di utilizzare in diversi momenti aree “dimenticate” del Museo di Villa Croce, abitandolo temporaneamente attraverso una residenza creativa per farne emergere il potenziale. La residenza sarà divisa in tre diverse fasi: la costruzione del dispositivo, il format d’incontri e la condivisione e la divulgazione dei risultati del progetto. IL DISPOSITIVO Il dispositivo, inteso come una “cellula” architettonica, sarà costruito durante i giorni di residenza al Museo e sarà utilizzato in primo luogo come infrastruttura minima per accogliere gli eventi in programma nei due giorni di incontri e conversazioni sui temi proposti. Il dispositivo, trasformabile e modulare, sarà donato a Villa Croce e potrà essere utilizzato in diversi momenti per attrezzare aree “dimenticate” del museo come il parco oggi sottoutilizzato. Inoltre fornirà un’attrezzatura di base per ospitare piccoli laboratori didattici e conversazioni e dibattiti sui temi che i curatori del Museo vorranno sviluppare nella programmazione successiva. FORMAT – 1+1+1 Gli spazi scelti saranno trasformati, in modo flessibile, in un laboratorio aperto, uno spazio che ospiti il format d’incontri. Il programma 1+1+1 chiede agli ospiti di abbinare insieme, in un momento di scambio informale, cibo, musica e la presentazione di un metodo di lavoro, prendendo ad esempio un proprio progetto d’arte o architettura realizzato in Italia o all’estero sullo spazio pubblico contemporaneo. Questo laboratorio si propone come luogo privilegiato ad accogliere una programmazione culturale che coinvolga gli abitanti di Genova, l’università, gli ordini professionali, operatori culturali locali, nazionali e internazionali. Un ambiente che stimoli la condivisione di esperienze architettoniche, intellettuali e culturali attraverso uno scambio informale di pensiero. Le conversazioni divise in due appuntamenti giornalieri vedranno coinvolti 9 invitati, nazionali e internazionali e locali, divisi in tre categorie: casi studio, mediatori culturali, intellettuali locali, curatori del Museo. Il “RICETTARIO” Pensiamo sia importante la creazione di uno strumento utile alla divulgazione dei contenuti raccolti nella serie d’incontri che possa, allo stesso tempo, servire come manuale esemplificativo alla progettazione dello spazio pubblico. Il “Ricettario”, nella forma di un prestampato, sarà completato con le ricette architettoniche proposte dagli ospiti. Nello specifico gli “ingredienti” di particolare interesse saranno: – L’uso temporaneo degli spazi sottoutilizzati di Villa Croce. – Strumenti per l’attuazione di progetti di spazio pubblico contemporaneo. – Nuove pratiche d’ingaggio nel progetto partecipato/concordato. – Nuove forme di finanziamento. – Riflessione da parte dei non addetti ai lavori. Il “Ricettario” sarà presentato alla fine della serie d’incontri ma sarà ampliato in seguito con l’integrazione di altri interventi esterni. OBIETTIVI – RESIDENZA CREATIVA Il progetto si sviluppa con i seguenti obiettivi: – Indagare le potenzialità di utilizzo temporaneo degli spazi sottoutilizzati del Museo di Villa Croce – Sviluppare e realizzare il dispositivo come strumento utile al dibattito sul tema proposto. – L’attuazione di un format in grado di generare massa critica sui temi proposti al fine di replicarlo in altri luoghi. – Lasciare in dotazione al museo e alla città il dispositivo architettonico, in modo che possa diventare l’infrastruttura per l’organizzazione di attività culturali/laboratoriali che mettano al centro il coinvolgimento dei cittadini. – La divulgazione via web dei risultati degli incontri e la pubblicazione di una serie di ricettari sulla progettazione architettonica dello spazio pubblico contemporaneo. Infatti, al termine degli incontri le esperienze raccolte saranno ampliate chiedendo ad altre realtà, operanti nelle tre categorie proposte, di aderire al format per integrare la raccolta di esperienze del “Ricettario”. – Per la realizzazione delle strutture si considera come valida possibilità il riutilizzo di materiale di scarto, sia prodotto dall’attività espositiva del museo sia reperito all’esterno. DESCRIZIONE PROGETTO – TIMELINE Il progetto intende trasformare temporaneamente un’area del Museo di Villa Croce con le seguenti linee direttrici: – Configurare l’area come luogo privilegiato per l’apertura dello spazio del Museo verso il territorio genovese, trasformandolo nella sede d’iniziative e attività rivolte alla partecipazione dei cittadini. – La realizzazione un dispositivo utile ad allestire in diversi luoghi una struttura per l’incontro che inviti le pratiche più interessanti del panorama architettonico, culturale/artistico contemporaneo nazionale ed europeo a condividere le proprie idee sui temi proposti. – La pubblicazione di un ”Ricettario”, strumento utile alla progettazione/ programmazione/ divulgazione di progetti di spazio pubblico, come lascito immateriale del format 1+1+1. OSPITI Professionisti/Operatori della trasformazione urbana: Collectif Etc (FR), ON/OFF (DE) Piattaforme culturali/Mediatori culturali: A.titolo (IT), Temporiuso (IT), Eutropian (IT,HU) Intellettuali locali/Non addetti ai lavori: Vittorio Coletti (IT), Agostino Petrillo (IT) Curatori del Museo di Villa Croce: Carlo Antonelli (IT), Anna Daneri (IT),
TEAM CURATORIALE orizzontale (capogruppo)+Emanuele Piccardo orizzontale E’ un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, urbanistica, arte pubblica e autocostruzione. Orizzontale promuove dal 2010 progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani, e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica. Orizzontale ha costruito e sviluppato progetti in Italia, Spagna, Germania, Austria, Grecia, Ucraina, Portogallo, Olanda. “8 ó”, il teatro mobile costruito da orizzontale nel 2014, è risultato vincitore del premio internazionale Young Architects Program (“YAP MAXXI 2014”) indetto dal Museo MAXXI e dal MoMA PS1. Recentemente il progetto “Prossima Apertura” di orizzontale ha vinto il concorso “Periferie” indetto da MIBACT e CNAPPC per l’area di Aprilia e sta entrando in fase definitiva. Emanuele Piccardo Architetto, fotografo, film maker e curatore. Dal 2008 cura progetti culturali di interazione tra arte e architettura. Dal 2005 al 2015 ha studiato l’Architettura Radicale Italiana con mostre, conferenze e libri tra i quali si ricorda “Radical City” (Archivio di Stato, Torino 2012), “Beyond Environment” (LACE, Los Angeles 2014). Fonda nel 2002 la webzine archphoto.it e nel 2011 la fanzine archphoto2.0. E’ membro della redazione de Il Giornale dell’Architettura. Nel 2013 ha vinto il grant della Graham Foundation e nel 2015 la Autry Scholar Fellowship. Ha tenuto conferenze alla School of Architecture, Princeton; Sci-Arc, Los Angeles; Autry Museum, Los Angeles; Pratt Institute, New York; Politecnico di Milano, Triennale di Milano, MAXXI, IUAV. La sua opera fotografica è conservata al MAXXI Architettura e alla Bibliotheque Nationale de France.
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