Lara-Vinca Masini è stata la storica dell’arte più produttiva con i suoi trecentotrentadue volumi che viene celebrata, nell’anno del centenario dalla nascita avvenuta nel 1923, dal Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il centenario è sostenuto dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana, con contributi della Fondazione CR Firenze (partner per la conservazione e la valorizzazione dell’archivio di Lara-Vinca Masini) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato (partner per l’aggiornamento e valorizzazione del Centro Informazione e Documentazione CID/Arti Visive, la biblioteca-archivio del Centro Pecci). Un coacervo di istituzioni che da molti anni dedicano politiche attive alla cultura contemporanea che ha pochi eguali in Italia, soprattutto per gli archivi e la loro digitalizzazione, passaggio fondamentale per continuare a studiare ogni ambito disciplinare e trasmettere il sapere alle generazioni future.

Una serie di iniziative sono state organizzate nel territorio toscano, tra le quali un convegno nazionale e una mostra dal titolo evocativo: “La memoria del futuro”. E’ proprio questo il tema delle ricerche che la storica dell’arte fiorentina ha dedicato alle arti visive tra libri, mostre, recensioni e collane editoriali. Senza memoria non c’è futuro e questo lo dimostra l’archivio che la Masini ha costruito nel tempo e che include, non solo la sua produzione bibliografica, ma anche testi, riviste, libri di altri storici, fotografie, materiale documentale di artisti e architetti con cui ha collaborato; senza dimenticare gli strumenti del suo lavoro come la cinepresa, la macchina fotografica e il cavalletto. L’importanza del suo lavoro non riguarda solo l’ambito toscano, a cui si rifanno le ricerche sull’amico architetto Leonardo Savioli e il movimento della neo-avanguardia architettonica, ovvero l’architettura radicale, bensì il contesto nazionale con la sua curatela di una sezione della Biennale di Venezia del 1978.

Gli strumenti del mestiere di Lara-Vinca Masini

Dodici sono le sezioni della mostra al Pecci, curata da Stefano Pezzato, così suddivise: Vita di Lara-Vinca Masini,  Anni ’60. Tendenze/Franco Grignani, Centro Proposte, Architettura/Leonardo Savioli, Design / Graphic Design, Bibliografia di Lara-Vinca Masini, L’archivio-biblioteca di Lara-Vinca Masini, Anni ‘70. Orientamenti/Fabio Mauri, Museo progressivo di Livorno, Architettura radicale, Biennale di Venezia 1978, Umanesimo – Disumanesimo/Hermann Nitsch, La Toscana e il contemporaneo/Giuseppe Chiari/ Ketty La Rocca, Gioiello d’artista o d’autore.
I temi definiscono bene la complessità del lavoro della storica che spazia tra diverse ricerche dove l’architettura, soprattutto quella di Savioli e dei radicali fiorentini ne costituiscono un interesse primario. Una relazione che in mostra viene raccontato con i libri fondamentali come Architettura Radicale di Bruno Orlandoni e Paola Navone, i fotomontaggi della No Stop City di Archizoom, i manifesti della Superarchitettura di Archizoom e Superstudio, i numeri della rivista Casabella diretta da Mendini, insieme a regali di Sottsass, gli schizzi di Pettena,  e di molti protagonisti delle sperimentazioni architettoniche degli anni sessanta-settanta.

Pietro Derossi, Giorgio Ceretti, Riccardo Rosso, Piper, Torino 1966

“Fu attraverso il lavoro (di Carlo Ludovico Ragghianti) che mi avvicinai ancora di più all’architettura- afferma Masini- che già mi interessava, quando organizzò le tre grandi mostre di Frank Lloyd Wright, Le Corbusier e Alvar Aalto[…] oltre alla conoscenza di molti artisti incontrati in redazione a seleArte gli architetti fiorentini, prima di tutti Michelucci, cui ero molto affezionata e che in quel momento stava realizzando la Chiesa dell’Autostrada. Conobbi allora anche Ricci, Savioli (con la moglie Flora)… che di Michelucci erano stati i migliori allievi. Non mi è mai sembrato giusto che si parlasse, per loro, di Scuola di Michelucci; da lui avevano imparato le basi etiche e strutturali dell’architettura, ma erano andati avanti, seguendo linee differenti e autonome”. Infatti proprio Ricci e Savioli, a loro volta, divennero insieme a Umberto Eco, figure di riferimento per i giovani radicali soprattutto per i temi portati avanti da Ricci sulle megastrutture e da Savioli sulle discoteche nel corso di arredamento sullo “Spazio di coinvolgimento” (1967), da cui si genera lo Space Electronic, la discoteca progettata da Fabrizio Fiumi e Carlo Caldini del gruppo 9999. Progetti che influenzarono Archizoom, Superstudio, UFO, 9999 e Zziggurat, sia durante la fase delle tesi di laurea sia nella produzione progettuale successiva.  L’altro incontro importante fu Giulio Carlo Argan, la cui collaborazione inizia con il “montaggio” dei libri che il grande storico scriveva per l’editore Sansoni. Proprio negli anni delle prime occupazioni studentesche nelle facoltà di architettura Masini fonda il Centro Proposte (1964-1967), che promuove le nuove ricerche dell’arte programmata, la musica elettronica e la poesia concreta, esperienze che vengono raccolte in pubblicazioni monotematiche con una grafica sperimentale, d’altronde erano gli anni delle riviste autoprodotte come Marcatre, house organ del gruppo letterario ’63.

Tuttavia il progetto per il Museo progressivo d’Arte contemporanea Città di Livorno (1974) dimostra l’attitudine della Masini nella promozione di una collezione pubblica di arte contemporanea, compito svolto insieme a Vittorio Fagone. “Realizzare una struttura pubblica, aperta e alternativa- continua la storica dell’arte- per la diffusione dell’arte contemporanea, delineare uno spazio attivo e sperimentale per la ricerca, libero da remore, imposizioni e condizionamenti: verso queste due finalità è indirizzata l’attività del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea Città di Livorno. Promuovendo un articolato e vivo confronto tra operatori e pubblico, destinando la propria attività alla collezione di opere di artisti giovani e di documenti significativi dell’arte di questo secolo, alla tempestiva pubblicizzazione di particolari aree di ricerca nazionali e internazionali, alla diffusione e alla creazione di adeguati strumenti didattici nel campo dell’educazione artistica, la nuova istituzione intende proporsi con un preciso ruolo nella vita artistica nazionale e costituire, quale originale strumento culturale, un servizio e un patrimonio sociale della comunità”.

L’aspetto didattico lo ritroviamo nel percorso storico-critico di Masini nei libri per Giunti che hanno formato generazioni di storici dell’arte. Nel 1978 è commissaria nella sezione italiana della Biennale di Venezia, insieme a Luigi Carluccio ed Enrico Crispolti, il cui tema generale era “Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura”. Proprio con Crispolti e per rimarcare la critica alla Biennale cura la mostra “Utopia e crisi dell’antinatura. Intenzioni architettoniche in Italia” che presenta le ricerche dei radicali tra i quali, oltre ai fiorentini, figurano Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Franco Raggi, Riccardo Dalisi, Almerico De Angelis, Piero Derossi, Giorgio Ceretti, Cavart, Ico Parisi. “La larga partecipazione degli architetti radicali alla mostra ai Magazzini del Sale-scrive Alessandra Acocella- segna un’importante tappa, dal sapore retrospettivo, delle sperimentazioni architettoniche toscane, già note grazie a mostre e pubblicazioni che, del resto, avevano cominciato a rileggere tali esperienze attraverso un’angolazione storica. La manifestazione costituirà sia l’ultima occasione d’incontro corale dei Radicali (non soltanto fiorentini), sia – più nello specifico – l’ultimo evento al quale prenderanno parte collettivamente i membri dei gruppi UFO e Superstudio”.

La capacità di accumulazione seriale della Masini viene restituita nella mostra al Pecci, anche se c’è ancora molto lavoro da fare in quanto la catalogazione rappresenta il 10% del totale dei duecentomila documenti conservati dalla storica dell’arte, una sfida per il Centro Pecci (dal 2010 è il Centro
di coordinamento del sistema regionale dell’arte contemporanea in Toscana) che, grazie alla dedizione e alla professionalità del suo personale, riuscirà a vincere.

Emanuele Piccardo

28.1.24

“Lara-Vinca Masini La memoria del futuro” è visitabile al Centro Pecci di Prato fino al 3/3/2024 info qui